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13Ott
 

Svizzera Pesciatina, Toscana: in Valleriana fra splendidi castelli medievali nasce un gusto unico e irripetibile

A margine della edizione 2015 della BTS (Borsa del Turismo Sportivo) alcuni operatori e giornalisti hanno visitato la terra “da Leonardo a Pinocchio”, in particolar modo l’inviato di TURISMO ITALIA NEWS ha prodotto un efficace reportage della Valleriana, ovvero la Svizzera Pesciatina e le sue eccellenze, soprattutto la sua star, il Fagiolo di Sorana.

Questo l’articolo completo: http://www.turismoitalianews.it/i-luoghi/i-piu-insoliti/svizzera-pesciatina,-toscana-in-valleriana-fra-splendidi-castelli-medievali-nasce-un-gusto-unico-e-irripetibile

 

Un’eccellenza unica e irripetibile può avere origine soltanto in un territorio che è di per sé unico ed irripetibile. Siamo in Valleriana, una delle zone più belle della Valdinievole, in quell’angolo di Toscana curiosamente conosciuto come Svizzera Pesciatina. E’ qui che da secoli le dieci Castella, splendidi paesini arroccati sulle colline, si fronteggiano l’un l’altro in un paesaggio che a ben guardare ricorda le verdi vallate elvetiche. Ed è qui che cresce quel prodotto unico e irripetibile: il Fagiolo di Sorana Igp.

 

(TurismoItaliaNews) Roberto Dingacci non solo è il presidente dell’associazione dei piccoli produttori “Il Ghiareto” nata nel 1999 per la valorizzazione e la tutela di questo prodotto, ma è anche uno chef e nel ristorante “Da Carla”, a metà strada fra Castelvecchio e Sorana, tramanda le buone pratiche della cucina toscana di un tempo, a partire – neanche a dirlo – dal gustosissimo fagiolo che nasce soltanto da queste parti. La produzione limitatissima in fazzoletti di terreno di pochi ettari ne fa un alimento ricercato e prezioso, a cui concorrono le caratteristiche di facile digeribilità e per questo consigliato anche da dietologi e nutrizionisti. “Il pregio di questo autentico gioiello, piccolo, di forma irregolare e schiacciata, di colore bianco perlaceo, con striature e riflessi rosati, è la buccia sottile, liscia e tenerissima, che dopo la cottura diventa inconsistente e impercettibile al palato, di facile digeribilità e di un sapore delicato e unico che lo ha reso famoso in tutto il mondo – ci spiega Dingacci – come tutti i legumi ha un alto valore energetico, un considerevole contenuto proteico e un discreto apporto di sali minerali”.

Ma perché proprio qui nasce questo curioso fagiolo? “Dal 2002 si è aggiudicato il marchio europeo di Indicazione Geografica Protetta perché è un prodotto tipico della zona compresa tra i versanti orientali e occidentali delle colline della valle del Pescia di Pontito. Si tratta di un agricoltura fatta sulla sabbia di ghiareto e un po’ di terra strappata al poggio ricco di secolari boschi di castagni e faggi”.

“La zona nord del Comune di Pescia, la cosiddetta Svizzera Pesciatina, è unica e straordinaria – sottolinea Barbara Vittiman, assessore alla cultura, turismo, gemellaggi e sviluppo economico – gli antichi borghi medievali di Pietrabuona, Medicina, Fibbialla, Aramo, Sorana, San Quirico, Castelvecchio, Stiappa, Pontito e Vellano sono uno più bello dell’altro, ciascuno con una propria peculiarità, una propria storia da raccontare ed un patrimonio artistico testimone di secoli di tradizioni e cultura”. Ma perché si chiama Svizzera Pesciatina? “Questo territorio si trova nell’alta valle del fiume Pescia, chiamata da sempre Valleriana, ma ribattezzata così dal ginevrino Sismondi che giunto esule alla fine del XVIII secolo vi ritrovò scorci tipici del suo Paese” ci spiega l’assessore Vittiman.

Tra i boschi di castagni e di querce spuntano, arroccati su poggi e crinali, i dieci paesi, detti appunto “castella”, costruiti con quella pietra serena per la quale, nel Medioevo, la zona era famosa. Sorana, ad esempio, è adagiata sulle pendici del Monte Petritulo a 410 metri di quota, e prende il nome dalla rocca di cui rimangono oggi soltanto alcuni resti, una volta indicata come “sovrana” nelle relazioni dei commissari fiorentini. Oppure Castelvecchio, che conserva la straordinaria quanto antichissima pieve dei Santi Tommaso e Giovanni di Valeriana, di impianto longobardo e rimaneggiata nel XII secolo in stile romanico lombardo, con mascheroni e fregi sulle facciate di difficile interpretazione. Oppure il prezioso Oratorio del Santissimo Rosario, interamente decorato con Storie della Vergine e di Cristo, un buon fresco fiorentino di autore ignoto, databile intorno al XVI secolo. Un autentico scrigno prezioso da non perdere.

“Visitando le Castella una dopo l’altra, partendo da Pietrabuona e risalendo il corso del torrente Pescia, sarà un piacere ricercare le tracce del passato tra le strette vie in salita, nei pressi delle fonti, dei mulini e delle vecchie mura in pietra serena – chiosa l’assessore Barbara Vittiman – oppure percorrere gli antichi sentieri che li collegano l’uno all’altro nella quiete suggestiva di una natura intatta”. Ad agosto ogni anno con la raccolta del prodotto, nella piazza del paese di Sorana, il comitato paesano organizza la tradizionale “Festa del Fagiolo” con la degustazione del prezioso legume. E se in estate la Valleriana è avvincente, in autunno e in inverno colori e sapori si accentuano ancor più…

 

 

04Ago
 

Grandi ingegni e pane sciocco

Cosa ci può essere di più buono di una fetta di pane, specialmente in Toscana? Ma quello che il turista o l’appassionato può trovare nella nostra regione è un pane diverso, il cosiddetto pane “sciocco”, ovvero senza sale, un qualcosa che non lo si trova in altre parti del mondo.

Persino Dante, nel canto XVII dell’Inferno della Divina Commedia parla di questo alimento: “Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui e come è duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale”. Per questo si ipotizza che la pratica di non mettere sale nel pane in Toscana fosse già in uso dal 1200.

Gli ingredienti usati sono pochissimi: farina di grano tenero più o meno integrale, acqua, pasta acida, lievito di birra. Ed anche in Valdinievole esistono molti panifici, fornai e negozi specializzati che consentono ai visitatori di poter apprezzare fino in fondo le qualità del “pane sciocco”. Esso lo si utilizza, oltre che per normale accompagnamento alle pietanze, anche per crostini da antipasto, insieme a salumi o pesce, o come elemento basico di zuppe tradizionali.

Questo tipo di pane, accompagnato da altre eccellenze come ortaggi ed il buon vino, sarà protagonista dello show cooking con degustazione che è in programma mercoledì 26 agosto alle ore 12, a cura dell’Ortofrutta Marraccini. Verranno proposti piatti cucinati con il pane sciocco tipico toscano e gli ortaggi della Valdinievole, accompagnati dai vini della Cantina Sociale del Montalbano (visita il sito della Cooperativa Vinicola )

 

Testo a cura di Discover Pistoia