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28Ago
 

Quando la cucina toscana giunse al Nord

Un po’ come tutti gli italiani, anche i toscani sono stati migranti.

È quello che accadde ad una piccola comunità della Valdinievole e dei paesi limitrofi, che negli anni ’20 si trasferì Milano in cerca di fortuna, portando nel bagaglio verso il capoluogo lombardo i sapori di una cucina povera e semplice.

Ebbero fortuna, perché quei piatti umili, nati e pensati solo per sfamare le loro famiglie, piacquero anche ai meneghini, con cui fu “amore a prima vista”.

La tenacia li ripagò, perché i contadini toscani si inserirono appieno nel tessuto socio economico della grande città: oggi a testimonianza di quegli anni duri rimangono i pronipoti che mantengono viva la tradizione culinaria, ancorata al passato, ma con una spolveratina di novità.

Le prodezze gastronomiche degli abitanti della Valdinievole al Nord Italia saranno fra i temi affrontati durante “Da Leonardo a Pinocchio”, la manifestazione che si terrà al Fuori Expo di Milano dal 25 al 30 agosto.

A raccontarle sarà Aldo Minelli, autore del libro “Origine della cucina toscana a Milano”, che verrà presentato sabato 29 agosto alle ore 18.00.

Per conoscere il programma completo di “Da Leonardo a Pinocchio”, visitate il sito www.tomontecatini.com/fuoriexpo.

Testo a cura di Discover Pistoia

25Ago
 

Fagiolo di Sorana e Pecorino a latte crudo, la qualità è slow

Come buona parte del territorio toscano, l’area pistoiese può vantarsi di produrre alimenti che conciliano povertà e nobiltà, sapori ricercati e ricette antiche.

I nomi nello specifico sono due: il Fagiolo di Sorana, coltivato nel pesciatino, e il Pecorino a latte crudo, specialità della montagna pistoiese. Entrambi avranno modo di farsi conoscere ancor meglio al grande pubblico nella giornata di venerdì 28 agosto, in occasione di “Montecatini e la Valdinievole: Da Leonardo a Pinocchio”, manifestazione che avrà luogo da martedì 25 a domenica 30 agosto al Fuori Expo milanese, con una presentazione e uno show cooking a loro dedicati.

Il Fagiolo di Sorana nasce tra i pendii di questa frazione di Pescia, dove le piante svettano circondate da distese verdi e solleticate da un vento di scirocco, che nei secoli ha creato un clima ideale. Il colore bianco candido, che lo rende una piccola “perla” (è il caso di dirlo) alimentare, la coltivazione in pochi ettari di terra che ne producono qualche decine di quintali l’anno, la buccia sottilissima, che necessita di una cottura attenta, contribuisco a rendere il fagiolo di Sorana una chicca per intenditori, non a caso riconosciuta come presidio Slow Food.

Presidio Slow Food è anche il Pecorino a latte crudo della montagna pistoiese, altro protagonista della giornata di venerdì 28. Prodotto tra Piteglio e Cutigliano, San Marcello e Sambuca, ma anche in alcune zone della Valdinievole e del Montalbano, questo pecorino, la cui cottura non supera mai i 39° gradi, è ottenuto da pecore nere massesi, razza autoctona toscana. Dal sapore intenso, si sposa perfettamente al pane sciocco (senza sale) e ai necci, i deliziosi dolci a base di farina di castagna.

Proprio la farina di castagne si aggiungerà alla presentazione dei due presidi Slow Food, insieme al miele di castagne e all’olio, forniti dalla Fattoria di Pietrabuona di Pescia.

L’occasione è quanto mai ghiotta: non perdetevela al Fuori Expo di Milano (Chiostri dell’Umanitaria – Via Daverio 7) venerdì 28 agosto a partire dalle ore 19.00.

Testo a cura di Discover Pistoia